Padana Sviluppo

Padana Sviluppo, intervista a Roberto Cardone: sguardo al futuro

Buoni risultati nel settore scooter con Kymco; partenza difficile ma forte crescita nelle moto con Voge e CFMOTO e attesa nel settore degli elettrici: ottimi risultati, ma Padana Sviluppo non è ancora riuscita a sfruttare il potenziale offerto dai suoi 5 marchi

Come sappiamo non è un momento facile per le due ruote ma il gruppo Padana Sviluppo si sta muovendo bene, con il suo marchio storico Kymco e con il recente ingresso nel settore moto con Voge e CFMOTO. Ne parliamo con Roberto Cardone, direttore commerciale di Padana Sviluppo.

Roberto Cardone di Padana Sviluppo

Partiamo dal mercato Scooter. Oggi ci sono segni negativi perché mancano i veicoli, mentre la richiesta c’è. Come vedete questa situazione?

“È vero che nel mercato scooter generale c’è una forte richiesta, ma occorre anche capire quanto sia importante. Se c’è poca disponibilità di prodotto le richieste si moltiplicano perché la gente si rivolge un po’ a tutti, e questo può falsare la percezione. Su questo stiamo ragionando, ma il problema di base è che non c’è disponibilità, alcuni modelli proprio non arrivano, come l’X-TOWN 300 e  l’X-TOWN 300 City e stiamo perdendo tanto immatricolato. Inoltre, i concessionari si lamentano perché perdono vendite. L’utente finale non vuole aspettare e preferisce acquistare un prodotto concorrente che trova in pronta consegna”.

Però guardando i vostri dati sembra che abbiate lavorato bene. 

“Bene è un eufemismo . È vero che a volte siamo stati in testa al mercato, ma è per il fatto che ci sono stati consegnati i mezzi e magari nello stesso periodo i concorrenti hanno avuto delle difficoltà nel riceverli. Pensi che la Kymco ad oggi ci deve consegnare 23.000 veicoli già richiesti da tempo, alcuni ordini risalgono al 2021, e ormai in molte provincie siamo già a fine stagione. Quindi abbiamo lavorato bene, ma avremmo potuto fare molto meglio; oltre ad aver perso possibili vendite, molti utenti finali hanno disdetto le prenotazioni perché si sono stancati di aspettare, e hanno risolto in altro modo. Come detto prima, nessuno vuole aspettare”.

Guardando i dati di Kymco del primo semestre, il segmento dei 125 è andato bene, mentre frenano parecchio quello dei 150, dei 201-300, e vanno bene i mezzi oltre 300 cc.

I dati positivi sono corretti ma ancora lontani da quello che avevamo programmato. I 125 si vendono discretamente, ma per quanto riguarda la gamma People, per esempio, che va molto bene, abbiamo pochissima disponibilità; le vendite della gamma Agility sono state altalenanti; ma ora dovrebbero arrivare. Per quanto riguarda la frenata dei 150, è vero che sono simili ai 125, ma in questa cilindrata è obbligatorio l’ABS e manca la componentistica elettronica.  La stessa componentistica è necessaria anche per i modelli delle cilindrate superiori, dove abbiamo avuto una perdita di vendite di circa il 30% a causa di questo motivo”.

Quali sono i prodotti più richiesti delle cilindrate superiori?

Abbiamo buone richieste dell’Xciting 400 e anche dell’AK 550. Anche qui ci sono le stesse difficoltà di approvvigionamento menzionate in precedenza che ci impediscono di fare meglio. Siamo poi contenti del nuovo segmento Adv, dove siamo entrati con il DTX 360; ora sono arrivate anche le cilindrate 125 e 300, in distribuzione da due mesi circa e ci sono molto richieste”.

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Dai maxi passiamo ai cinquantini. Segno positivo, è un segmento di vostro interesse?

“Il ciclomotore sembra in espansione ma in realtà è in difficoltà, tra costi e nuove normative. In sostanza lo compra chi non ha scelta cioè chi non ha la patente. Il segno positivo è dovuto al fatto che si sommano agli elettrici”.

Però dovrebbe interessare perché Padana Sviluppo si sta muovendo con convinzione nel segmento degli elettrici, con Lifan Yadea…

L’interesse c’è, ma per ora il segmento è in balia degli incentivi statali. Cioè, i mezzi si vendono se ci sono gli Ecobonus, altrimenti restano invenduti. Il segmento deve essere regolamentato perché gli incentivi c’erano, ma sono terminati velocemente per le manovre di alcuni operatori poco onesti. L’anno scorso poco più di 20 milioni sono stati utilizzati in 11 mesi, quest’anno 35 milioni sono esauriti in pochi mesi con le false prenotazioni. Inoltre nell’Ecobonus sono entrati anche i quadricicli leggeri, le microcar, dove Citroën detta legge con vendite che hanno sottratto risorse importanti alle due ruote. Ora abbiamo uno stock di veicoli che senza incentivi faticano ad uscire dal dealer. Per un motivo o per l’altro, non siamo ancora riusciti a lavorare con le flotte. Ripeto, il segmento dell’elettrico è molto interessante, ma gli eventuali incentivi devono essere seriamente regolamentati”.

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Passiamo al settore moto. I numeri sono buoni, Voge e CFMOTO crescono in fretta.

Siamo molto soddisfatti, abbiamo due brand che lavorano bene, sono determinati ad acquisire quote importanti nel nostro mercato, hanno un elevato standard qualitativo e un rapporto qualità/prezzo eccezionale. Con Voge siamo partiti in contemporanea con la pandemia, il momento peggiore, ma oggi il marchio si vende. Anche qui però non siamo riusciti a fare il lavoro che avevamo programmato, sempre per le difficoltà di approvvigionamento, e quindi ancora non abbiamo ben chiaro come si muove il mercato. È un mercato diverso da quello degli scooter, ci sono molti concorrenti, siamo arrivati da poco, ma si tratta sempre di mezzi a due ruote, dove abbiamo tanta esperienza e tanta passione, il bilancio è decisamente positivo”.

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Avete il prodotto giusto per il mercato di oggi, per cilindrate e prezzi.

“Voge spazia da cilindrate più piccole, la 300, alle medie, CFMOTO in quelle più alte; c’è una leggera sovrapposizione ma sono modelli diversi, con cui riusciamo a coprire un’interessante fetta di mercato. Ma, ripeto, non siamo ancora riusciti a esprimere il nostro potenziale. Presto, in occasione della prossima edizione di EICMA, presenteremo i nuovi modelli di entrambi i marchi: siamo determinati a svolgere un buon lavoro”.